I prodotti non deperibili a breve termine, come la pasta, il riso, la farina, i legumi secchi ecc., possono essere conservati, racchiusi in confezioni o contenitori, a temperatura ambiente in dispensa o nei ripiani chiusi della cucina, e hanno una notevole stabilità, a patto che vengano mantenute le idonee condizioni di aerazione, pulizia e scarsa umidità. In ogni caso il loro basso contenuto di acqua fa sì che la moltiplicazione dei batteri sia ostacolata.
L’umidità dell’aria penetra più facilmente nelle confezioni, una volta aperte, facilitando l’ammuffimento e lo sviluppo di insetti eventualmente presenti. Per questo motivo è opportuno chiudere in maniera appropriata (con nastro adesivo o in apposito recipiente) le confezioni di pasta, riso o farina aperte e riposte in dispensa.
Per loro natura gli oli non presentano problemi microbiologici; tuttavia, se messi a contatto con l’ossigeno, tendono a irrancidire. È bene quindi conservarli in recipienti chiusi e con la minore superficie possibile esposta all’aria (bottiglie scure e a collo stretto), lontani dalla luce e da fonti di calore; gli oli più facilmente deteriorabili sono quelli di semi (mais, soia, girasole, ecc.).
Anche per gli alimenti in scatola è consigliabile usare alcune accortezze:
– leggere sempre sull’etichetta la data di scadenza, le norme e le raccomandazioni per la conservazione;
– pulire la parte superiore della scatola metallica in modo da evitare, al momento dell’apertura, contaminazioni degli alimenti in essa contenuti;
– una volta aperta la scatola, nel caso che parte del prodotto non fosse consumato, è bene trasferirlo in un contenitore per alimenti onde evitare il contatto con metallo e aria, e riporlo in frigorifero.
Se all’apertura della confezione (barattolo, scatola) il prodotto presenta muffe, fuoriuscita di gas, bollicine, odore o consistenza non proprie dell’alimento, va scartato senza consumarlo e senza neppure assaggiarlo.